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Dott.ssa Laura Varisco

L’orgasmo maschile comprende due componenti: l’emissione e l’eiaculazione. L’emissione (che viene percepita come una sensazione di inevitabilità eiaculatoria) consiste nella contrazione riflessa degli organi riproduttivi interni. Dopo una frazione di secondo si verifica l’eiaculazione, che consiste in contrazioni della durata di 0,8 secondi dei muscoli striati posti alla base del pene.

Diversamente da quello maschile, l’orgasmo femminile possiede solo una componente: le donne sono prive della fase di emissione. Il riflesso orgasmico consiste in contrazioni della durata di 0,8 secondi dei muscoli cavernosi e bulbari e di quelli pubococcigei.

Le sensazioni soggettive solitamente riferite comprendono termini come “raggiungere l’acme”, provare l’accumularsi di una tensione e quindi liberarla, un senso di contrazione dell’area genitale e un periodo di elevata eccitazione seguita da un improvviso sollievo e rilassamento.

Il ritardo o l’assenza di questo evento viene diagnosticato come disturbo dell’orgasmo.

I disturbi dell’orgasmo maschili e femminile si presentano sotto diverse forme.

laura varisco Psicologa Sessuologa Milano

Disturbo dell'orgasmo femminile o anorgasmia

L’orgasmo è un riflesso. Come tale ha un’ampiezza e una distribuzione di soglie. Le soglie dei riflessi sono influenzate anche da fattori come l’inibizione psicologica, le droghe, gli stati emotivi.

L’orgasmo femminile si distribuisce lungo una curva a forma di campana. Ad un’estremità ci sono le donne che non hanno mai raggiunto l’orgasmo. A seguire quelle che richiedono una energica stimolazione clitoridea quando sono sole e non disturbate dal partner. Nella zona mediana della curva si trovano le donne che hanno bisogno di una diretta stimolazione del clitoride ma che sono capaci di raggiungere l’orgasmo con i loro partner.

Vicino al centro ci sono le donne che possono raggiungere l’orgasmo durante il coito ma solo dopo una lunga e vigorosa stimolazione.

Verso la fascia superiore della curva ci sono le donne a cui basta una breve penetrazione per raggiungere l’orgasmo e al punto estremo le donne che possono ottenere un orgasmo attraverso l’immaginazione o la sola stimolazione del seno.

La donna che soffre di disfunzione orgasmica incontra vari livelli di difficoltà a fare scattare il riflesso orgasmico, ma è in grado di fornire una risposta sessuale come lubrificazione e vasocongestione genitale.

Il disturbo dell’orgasmo femminile è caratterizzato da una persistente o ricorrente difficoltà a raggiungere l’orgasmo, nonostante un’adeguata stimolazione ed eccitazione sessuale. Questa condizione può causare notevole disagio personale e difficoltà interpersonali, influenzando significativamente la qualità della vita sessuale e relazionale della donna.

Orgasmo clitorideo o orgasmo vaginale?

Esiste un certo numero di donne che non sembra riuscire a raggiungere l’orgasmo coitale in assenza di una specifica stimolazione clitoridea. Queste donne non vanno necessariamente considerate anorgasmiche, ma è possibile ritenere una tale condizione come una normale variazione nella risposta sessuale femminile.

La dicotomia tra orgasmo vaginale (o meglio coitale) e orgasmo clitorideo da un punto di vista fisiologico non ha senso in quanto entrambi sono indotti in modo prevalente dalla stimolazione del clitoride e soprattutto è del tutto infondata l’affermazione secondo cui l’orgasmo vaginale sarebbe l’unico tipo di orgasmo veramente maturo in una donna adulta, essendo quello clitorideo immaturo e nevrotico. Del resto un 20/30% delle donne sente come più piacevole e intenso l’orgasmo clitorideo pur trovando interessante quello vaginale.

La più diffusa preferenza per l’orgasmo vaginale è dovuta a pregiudizi culturalmente indotti e non a una sua obiettiva maggiore piacevolezza. La differenza soggettiva tra le due sensazioni provate non deriva da una presunta diversa natura tra i due tipi di orgasmo ma dal fatto che nell’orgasmo coitale la vagina durante le contrazioni ritmiche si chiude attorno al pene e quindi su qualcosa che oppone resistenza mentre nel caso della stimolazione clitoridea le contrazioni avvengono nel vuoto. Questo provoca naturalmente una diversità nelle sensazioni.

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Sintomi del disturbo dell'orgasmo femminile

I sintomi principali includono un persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. L’anorgasmia può essere primaria nel caso in cui la donna non abbia mai raggiunto un orgasmo da sola o con il partner con qualunque tecnica di stimolazione e “secondaria” quando una donna prima orgasmica sia divenuta anorgasmica.

Questa difficoltà può causare un significativo distress personale e relazionale.

Pensieri ed emozioni legati all’anorgasmia femminile

Le donne che sperimentano il disturbo dell’orgasmo spesso provano una serie di pensieri ed emozioni negative. Ansia, frustrazione, senso di inadeguatezza e vergogna sono comuni. L’ansia può derivare dal timore di non essere in grado di soddisfare il partner o dalla preoccupazione di non essere “normali”. Questi pensieri possono alimentare un circolo vizioso, perpetuando la difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

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Cause dell’anorgasmia

Le cause del disturbo dell’orgasmo femminile sono multifattoriali. I fattori psicologici includono ansia, depressione, stress e problemi di autostima.

Le esperienze traumatiche e le convinzioni negative sulla sessualità possono contribuire al problema.

Analfabetismo erotico, inibizioni sessuali, depressione, stress cronico e ansia da prestazione sono le cause principali di anorgasmia primaria.

L’ansia può essere dovuta a paure sessuali, a traumi pregressi come un abuso sessuale, a un rapporto non adeguato con il partner, al timore di perdere il controllo e di fare o dire qualcosa di sconveniente.

Successivamente questo stato diventa ansia da prestazione in quanto la donna insegue continuamente l’orgasmo come dimostrazione di normalità e di amore verso il partner.

I fattori relazionali, come i conflitti di coppia, la mancanza di comunicazione e l’intimità emotiva, giocano anch’essi un ruolo cruciale.

I fattori fisiologici comprendono condizioni mediche come il diabete, l’ipertensione, la sclerosi multipla e lesioni neurologiche. Gli effetti collaterali di alcuni farmaci, l’abuso di alcol o droghe e problemi ormonali, come quelli legati alla menopausa o all’isterectomia, possono influenzare negativamente la capacità di raggiungere l’orgasmo.

I fattori biologici sono da ricondurre a problemi ormonali per effetto della carenza assoluta o relativa di androgeni e di estrogeni, ma sono anche dipendenti dall’invecchiamento. Interventi chirurgici che abbiano leso il nervo pudendo o interventi ostetrici in cui siano state lese le parti mediali dell’elevatore dell’ano possono causare l’anorgasmia coitale acquisita, così come radioterapia pelvica per carcinoma cervicali, anali o vescicali.

Alcol e droghe come marjuana, morfina o eroina, che con varia potenza deprimono l’attività del sistema nervoso centrale, possono inibire l’orgasmo attraverso un’azione sedativa complessa sia sul desiderio sia sull’eccitazione mentale. Traumi accidentali per cadute o fumo possono anch’esse essere una causa.

Il dolore associato all’orgasmo si verifica in alcune donne ed è localizzato generalmente nel basso addome e probabilmente causato da uno spasmo muscolare; ad esso si può associare una vera e propria fobia dell’orgasmo stesso.

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Trattamento dell’anorgasmia

Il trattamento del disturbo dell’orgasmo femminile richiede un approccio integrato.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere efficace per affrontare i pensieri negativi e le convinzioni disfunzionali sulla sessualità, migliorando la consapevolezza corporea. Un programma specifico strutturato dalla CBT prevede un misto di un’esposizione graduata per abbassare l’ansia e un training di abilità sessuali. In alcuni momenti è prevista la partecipazione del partner. Anche informare la paziente sui meccanismi del corpo e del piacere e  insegnare tecniche che aiutano a concentrare l’attenzione sulle sensazioni corporee piuttosto che sull’ansia da prestazione può migliorare la capacità di raggiungere l’orgasmo.

La terapia sessuale, che include tecniche come la focalizzazione sensoriale, può aiutare le coppie a migliorare l’intimità fisica senza la pressione di raggiungere l’orgasmo.

La terapia EMDR aiuta invece a rielaborare i traumi che hanno portato all’anorgasmia e che contribuiscono al suo mantenimento.

La gestione medica delle condizioni sottostanti, come la regolazione degli ormoni e il trattamento delle condizioni croniche, può essere utile.

Disturbi dell'orgasmo maschile

I disturbi dell’orgasmo maschile sono di due tipi: 1) eiaculazione ritardata o assente per cui, al pari del disturbo femminile, c’è un ritardo o assenza, persistente e ricorrente dell’orgasmo, in un uomo con normale fase di eccitamento nel corso del rapporto sessuale 2)eiaculazione precoce: si tratta del presentarsi, persistente e ricorrente, di eiaculazione in seguito di stimolazione sessuale anche minima, oppure prima, durante o poco dopo la penetrazione e prima di quanto il soggetto desidererebbe.

Eiaculazione ritardata o assente

Il disturbo dell’orgasmo maschile può manifestarsi come una difficoltà persistente o ricorrente a raggiungere l’orgasmo, nonostante un’adeguata stimolazione e livello di eccitazione. Nei casi di eiaculazione ritardata, l’uomo sperimenta un ritardo significativo o l’incapacità di eiaculare durante il rapporto sessuale.

Tale disturbo è un’inibizione involontaria del riflesso dell’orgasmo maschile ed è analoga, fisiologicamente parlando, alla disfunzione orgasmica femminile.

Chi soffre di tale disturbo è capace di provare eccitamento sessuale e di raggiungere normali erezioni ma, anche se riceve abbondanti stimolazioni, incontra difficoltà nel far scattare il riflesso eiaculatorio in quanto sta ipercontrollando.

La differenza con l’impotenza è che l’eiaculatore tardivo esercita un controllo evitando l’ansia mentre l’uomo impotente si lascia inondare dall’ansia che impedisce di fatto la sua reazione erettiva.

Sintomi eiaculazione ritardata o assente

I sintomi principali includono un persistente e ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo durante l’attività sessuale dopo una normale fase di eccitazione. Questo può causare disagio, frustrazione, tensioni relazionali e una riduzione della soddisfazione sessuale.

La gravità di questo disturbo varia in modo considerevole andando da un’inibizione involontaria dell’eiaculazione del tutto occasionale, che si supera con il semplice impiego della fantasia o attraverso la distrazione, fino a un’inibizione grave in cui il paziente nel corso di tutta la sua vita non ha mai sperimentato un orgasmo.

Pensieri ed emozioni legati all’eiaculazione ritardata o assente

Gli uomini con disturbo dell’orgasmo possono provare ansia da prestazione, frustrazione e un senso di inadeguatezza. La paura di non essere in grado di soddisfare la partner e la preoccupazione per la propria performance sessuale possono contribuire a peggiorare la condizione.

Cause eiaculazione ritardata o assente

Le cause del disturbo dell’orgasmo maschile possono includere fattori psicologici, fisiologici e relazionali. I fattori psicologici comprendono ansia, depressione, stress e problemi di autostima.

Sono state offerte diverse spiegazioni come cause di eiaculazione ritardata. Secono la letteratura psicoanalitica la presenza di aggressività inespressa, l’inconscia volontà di punire la donna non condividendo con lei il piacere e la paura del concepimento e della responsabilità che ne deriverebbero sono delle cause.

Altri autori hanno sottolineato il ruolo di un’educazione religiosa repressiva con sensi di colpa verso il sesso.

In genere è abbastanza frequente ritrovare la presenza di figure femminili eccessivamente invasive e controllanti nel prestare le loro cure. La presenza femminile diventa pericolosa e la tensione spesso si esprime attraverso la rabbia.

Anche aspettative genitoriali eccessive, tanto forti da inibire forme di espressione libera e l’eccessivo controllo, impediscono all’uomo di vivere le sensazioni provenienti dal corpo e quindi di lasciarsi andare all’orgasmo.

Indipendentemente dalla causa, la preoccupazione per l’eiaculazione fa diminuire l’eccitamento determinando un sistema di auto osservazione ossessiva che blocca il piacere. L’uomo si appresta al rapporto sessuale con la paura di non essere all’altezza, di non riuscire a soddisfare la partner.

I fattori relazionali, come conflitti di coppia e mancanza di comunicazione, giocano anch’essi un ruolo significativo.

I fattori fisiologici includono condizioni mediche come il diabete, problemi neurologici, lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla e uso di farmaci. Le condizioni ormonali, come una bassa produzione di testosterone, possono influenzare la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Trattamento eiaculazione ritardata o assente

Il trattamento dell’eiaculazione ritardata o assente può includere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiuta a gestire l’ansia da prestazione e a migliorare la consapevolezza corporea. La terapia sessuale, che comprende tecniche specifiche per migliorare la risposta orgasmica, è spesso utile.

L’obiettivo della terapia sessuale è indagare le paure che possono essere associate all’eiaculazione e all’atto sessuale (paura di una gravidanza, di malattie a trasmissione sessuale, di abbandonarsi, di perdere il controllo) e di aiutare la persona a concepire la sessualità come un momento di piacere per se stesso per distrarre il paziente dal suo bisogno eccessivo di mantenere il controllo, in modo che i riflessi dell’orgasmo si possano scaricare senza incontrare impedimento. Elaborare attraverso la terapia EMDR gli eventi traumatici che possono avere causato l’eiaculazione ritardata aiuta a risolvere questo problema.

La gestione delle condizioni mediche sottostanti e la regolazione degli ormoni sono anch’essi importanti.

Eiaculazione precoce

L’eiaculazione precoce è caratterizzata dalla difficoltà di controllare l’eiaculazione, che avviene prima del desiderato, spesso prima o subito dopo la penetrazione. Questo disturbo può essere primario (presente sin dall’inizio dell’attività sessuale) o acquisito (comparso dopo un periodo di normale funzione sessuale). L’eiaculatore precoce non riesce a ritardare l’orgasmo quindi eiacula per effetto di un riflesso non appena raggiunge un livello critico di eccitamento.

Per precoce si intende un’eiaculazione che avviene prima o dopo la penetrazione, comunque prima che l’uomo lo desideri, e che causi marcato disagio al soggetto e alla sua partner.

Sintomi eiaculazione precoce

Il sintomo principale è l’eiaculazione che si verifica con minima stimolazione sessuale, spesso prima o subito dopo la penetrazione, causando disagio e difficoltà interpersonali.

La percezione cosciente delle sensazioni che portano al funzionamento di un riflesso è una condizione preliminare ad esercitare il controllo volontario. L’uomo che soffre di eiaculazione precoce è come se non avesse appreso ad esercitare un controllo in quanto non è consapevole delle sensazioni che sono antecedenti all’orgasmo.

Secondo il DSM-5 TR l’eiaculazione precoce consiste nella modalità persistente e ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri.

Il criterio temporale non è un dettaglio: se la disfunzione non si presenta per un periodo prolungato di minimo sei mesi non può dirsi tale e potrà essere letta come un fenomeno passeggero e transitorio magari legato a periodi di particolare stress.

Nell’eiaculatore precoce si verifica una difficoltà nel controllo volontario; poco prima l’uomo sperimenta la sensazione di non riuscire a contenere l’eccitazione intensa e per questo mette in atto meccanismi per evitare il non controllo quali pensare ad altro, distrarsi, evitare i preliminari. Così facendo però inibisce la percezione delle sensazioni accelerando di fatto l’innesco automatico del riflesso orgasmico.

Pensieri ed emozioni legati all’eiaculazione precoce

Gli uomini con eiaculazione precoce possono provare ansia, vergogna, frustrazione e senso di colpa. La preoccupazione per la propria capacità di controllare l’eiaculazione può portare a un’ulteriore ansia da prestazione, aggravando il problema.

H3 Cause eiaculazione precoce

Le cause dell’eiaculazione precoce possono includere fattori psicologici, come ansia da prestazione e stress, e fattori fisiologici, come una sensibilità eccessiva del pene o disfunzioni neurologiche. Altri fattori possono essere legati a livelli alterati di neurotrasmettitori come la serotonina.

Spesso coesistono entrambi i fattori organici e psicologici in grado di potenziarsi a vicenda.

Numerosi sono i fattori psicologici: possono essere fattori legati alla storia sessuale della persona come l’educazione sessuale ricevuta o eventuali abusi sessuali, fattori individuali come un abbassamento del tono dell’umore o depressione, ansia da prestazione o alessitimia (per approfondimento link alla pagina 12 dei disturbi sessuali), fattori relazionali legati alle capacità relazionali della persona.

Secondo le teorie psicoanalitiche l’uomo eiaculatore precoce vive un’ambivalenza verso le donne caratterizzata da una parte di intensi, anche se inconsci, sentimenti ostili e punitivi, e dall’altra dal desiderio cosciente di un rapporto di coppia. Incapace di affrontare questa ambivalenza manifesta questo sintomo che gli impedisce di godere del rapporto sessuale.

Anche problemi relazionali coniugali come il rifiuto del partner, ostilità e lotte di potere possono causare questo problema.

Ciò che mantiene il sintomo dell’eiaculazione precoce è un paradosso: per evitare di eiaculare l’uomo può provare a distrarsi per non sentire ma meno presta attenzione alle sensazioni sensoriali meno ha la possibilità di apprendere a riconoscere le sensazioni fisiche che precedono il punto di inevitabilità orgasmica, non potendo così sviluppare la capacità del controllo del riflesso eiaculatorio.

Il partner può reagire con rabbia e frustrazione oppure può diventare rifiutante. In questo modo la coppia non si predispone più a una ricerca del piacere ma sviluppa un’idea di sessualità in termini di prestazione in cui dimostrare qualcosa all’altro.

L’insoddisfazione può alimentare conflittualità, riduzione della comunicazione, vissuti di rifiuto che rischiano di influire negativamente anche sulla risposta sessuale di desiderio ed eccitazione.

Anche l’ansia gioca un ruolo importante nell’espressione del sintomo; l’uomo può diventare uno spettatore del rapporto sessuale perdendo il contatto con le proprie percezioni erotiche e con le sensazioni premonitorie dell’eiaculazione.

Tra le cause organiche la brevità del frenulo costituisce un fattore importante data la possibilità di determinare un’aumentata sensibilità del pene.

Le cause neurologiche  sono molteplici e possono essere più raramente di origine centrale come sclerosi multipla o tumori spinali o di origine periferica come neuropatia diabetica.

Trattamento eiaculazione precoce

Il trattamento può includere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per aiutare a gestire l’ansia e migliorare il controllo dell’eiaculazione, permette la ristrutturazione di convinzioni personali e sessuali disfunzionali, identificando e modificando i pensieri negativi o le credenze che possono inibire l’orgasmo.

Le tecniche di terapia sessuale, come gli esercizi di “start-stop” o “squeeze”, possono aiutare a migliorare il controllo eiaculatorio. Attraverso questi esercizi specifici l’uomo è in grado di far allungare i tempi di eiaculazione oltre a garantirgli la possibilità di sperimentare una maggiore libertà e varietà negli approcci sessuali.

La terapia EMDR permette la rielaborazione di eventi traumatici causa dell’eiaculazione precoce.

L’educazione sessuale e la comunicazione aperta con il partner sono essenziali per gestire il disturbo e ridurre l’ansia.

FAQ Disturbi dell'orgasmo maschile e femminile

I sintomi principali includono una persistente o ricorrente difficoltà a raggiungere l’orgasmo nonostante un’adeguata stimolazione e livello di eccitazione.

Le cause psicologiche includono ansia, depressione, stress, problemi di autostima e ansia da prestazione, traumi sessuali.

Diverse ricerche hanno usato le immagini del cervello mediante per esempio la risonanza magnetica per documentare come la terapia EMDR lo modifica concretamente. Per esempio l’ippocampo, che è il centro cerebrale di controllo della memoria, si restringe nelle persone che soffrono di Disturbo Post Traumatico da stress (PTSD). Si pensava che tale restringimento, essendo un cambiamento organico, costituisse una condizione patologica permanente. Le ricerche hanno dimostrato che la ricrescita dell’ippocampo è possibile. Alcuni studi hanno visto che in persone affette da PTSD c’è una correlazione tra 8/12 sedute di emdr e un aumento medio del 6% nel volume dell’ippocampo, effetto mantenuto a un anno di distanza.

Squilibri ormonali, malattie croniche, condizioni neurologiche e l’uso di farmaci possono compromettere la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Conflitti di coppia, mancanza di comunicazione e problemi di intimità emotiva possono influenzare negativamente l’esperienza orgasmica.

Le opzioni di trattamento includono la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia EMDR, la terapia sessuale con tecniche specifiche; se necessaria la gestione medica delle condizioni fisiche sottostanti.

Le opzioni di trattamento includono la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia EMDR, tecniche di terapia sessuale come gli esercizi di “start-stop” o “squeeze”, specifici farmaci.

Se tu o il tuo partner soffrite di disturbi dell’orgasmo, puoi contattarmi per iniziare un percorso sessuologico. Sono disponibile sia on line sia in presenza.