Di cosa si ha vergogna ?

Le ricerche hanno verificato che ci sono diverse situazioni che possono fare insorgere vergogna

  1. Vergogna del successo: spesso ci si vergogna quando si ottengono dei riconoscimenti e si ricevono complimenti. L’idea di sè sottostante è il non meritarseli e che prima o poi gli altri scopriranno che è stato solo un colpo di fortuna e in realtà si è solo un bluff
  2. Vergogna per abusi, maltrattamenti, lutti, suicidi in famiglia

Ci sono casi di abusi sessuali in cui chi prova piacere durante la violenza non lo dice perchè fonte di vergogna, sarebbe come dire che non è stato del tutto una vittima e vedersi come co- colpevole della violenza. In realtà durante l’abuso le risposte di eccitazione del corpo non sono erotizzate ma sono protettive: la secrezione vaginale durante un rapporto facilita la penetrazione e impedisce il dolore, la lacerazione. Le parti genitali sono sollecitate e rispondono. L’abusante conta molto su questa eccitazione per suscitare vergogna e colpa nella vittima giustificando con questo la violenza.

Anche Il lutto provoca vergogna perchè comporta il perdere delle risorse, diventa una sorta di menomazione sociale, di diversità rispetto agli altri e di timore di emarginazione per diminuzione improvvisa delle risorse disponibili. La vedova può vergognarsi per la perdita di uno status socio economico spesso rappresentato dalla figura maschile e per la perdita di protezione. I bambini che perdono il genitore possono attivare una rabbia, non sempre di protesta per quello che è successo, ma di dominanza perchè hanno perso una figura di riferimento, di protezione e reagiscono a questo senso di inferiorità cercando di mettersi in una posizione di superiorità rispetto agli altri

Vergogna e suicidio

Molti autori hanno evidenziato che la vergogna può giocare un ruolo importante nel suicidio. Un fallimento, la fine di una storia collocano la persona in uno stato di inferiorità; il suicidio può allora diventare un sollievo dalla vergogna, la soluzione al sentirsi ridicolo, inaccettabile e all’impossibilità di recuperare la propria posizione sociale all’interno del gruppo di appartenenza

I familiari dei suicidi oltre alla vergogna tipica del lutto possono provare vergogna per le circostanze della morte. Chi si è tolto la vita viene considerato debole, non capace di superare i problemi della vita quptidiana o la sofferenza psicologica. I familiari del suicida possono essere considerati incapaci di non avere capito la gravità della situazione e di non avere fornito l’aiuto necessario. A volta i parenti del suicida provano rabbia verso gli altri: si cerca una responsabilità esterna perchè è più sopportabile pensare che il parente sia stato ucciso piuttosto che pensare che si è suicidato

Può anche succedere che al trauma si regisca con una sorta di compiacimento di quello che si è passato, che può essere espresso attraverso il commento: “cosa ne sapete voi?”. In questo modo si esce dal senso di inferiorità, di diversità dall’avere vissuto un trauma e si accede ad uno stato di superiorità, di dominanza

  1. Vergogna da esclusione: uno dei bisogni primari è di fare parte di un gruppo. Il sentirsi esclusi dal gruppo dei bambini che giocano insieme o non ricevere un invito per una festa o un aperitivo tra colleghi sono degli esempi in cui l’essere esclusi da un gruppo significativo puo attivare la convinzione “Io sono diverso”, di conseguenza, vergogna