Terapia EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing

Che cos’è l’EMDR

L’EMDR ossia Eye Movement Desensitization and Reprocessing è un trattamento psicoterapico che è stato originariamente rivolto ad alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici. Durante una seduta EMDR la persona elabora il ricordo del trauma e vedrà quello che le è successo in un modo più sereno e costruttivo in alcuni casi, mentre in altri si sentirà rafforzata e più fiduciosa nelle proprie capacità.

Infatti l’EMDR facilita l’accesso e l’elaborazione di ricordi traumatici per poi portarli ad una risoluzione adattiva, che viene osservata dal fatto che il paziente presenta successivamente una desensibilizzazione dello stress emotivo che si traduce nel fatto che il ricordo non causa più sensazioni di angoscia,  paura, tristezza o rabbia.

C’è quindi un sollievo delle sensazioni nei confronti del ricordo dell’evento traumatico. Questo porta a non avere più sintomi come flashback, incubi o pensieri involontari e angoscianti su quanto accaduto, le persone cominciano a dormire meglio,  a concentrarsi quindi di più nelle attività quotidiane e lavorative e, soprattutto,  possono affrontare spontaneamente situazioni che prima tendevano ad evitare perché producevano ansia e paura.
In altre parole le persone sono libere di essere di nuovo se stesse, anzi, in molti casi riferiscono di sentirsi più forti, più cresciute e più in grado di contare su se stesse e sulle proprie capacità.

L’esperienza clinica ha dimostrato che, una volta rielaborati i ricordi specifici di esperienze traumatiche o stressanti, il senso di autoefficacia e di autostima del paziente cambiano automaticamente. 
Questo porta ad un cambiamento dei pensieri disfunzionali, per esempio delle convinzioni negative rispetto a se stessi, e di conseguenza dei comportamenti disfunzionali. 

Come funziona l’EMDR

Gli esseri umani hanno un sistema fisiologico di elaborazione dell’informazione che, in condizioni normali, interviene e risolve i leggeri disagi quotidiani e non solo.

In generale le informazioni legate alle diverse situazioni sono elaborate fino a raggiungere uno stato adattivo, creando cioè collegamenti adeguati con esperienze passate, attivando un processo di risoluzione dei problemi, riducendo lo stress emotivo e contribuendo a generare nuovi apprendimenti. 
L’idea fondamentale dell’EMDR è proprio questa: in ogni individuo esiste un sistema innato fisiologicamente orientato ad elaborare le informazioni in un’ottica di auto guarigione: il sistema adattivo di elaborazione delle informazioni è un meccanismo di digestione dei traumi psicologici.
Dopo un trauma (un lutto, un abuso, un’umiliazione subita, delle svalutazioni personali…) il nostro sistema rimane temporaneamente disorganizzato.

I suoi riferimenti abituali non funzionano più e gli occorre un certo tempo per ritrovare l’equilibrio.  Deve passare del tempo per elaborare a livello cognitivo la ferita dell’anima (ossia il trauma psicologico) dando un senso a quello che è successo. In genere da queste prove le persone escono rafforzate, cresciute e piene di nuove risorse, quindi più flessibili, adattabili alle situazioni che dovranno affrontare successivamente.

Quindi abbiamo la capacità innata di elaborare delle esperienze negative, traumatiche o stressanti. In alcuni casi la capacità di attuare questo processo di elaborazione si blocca e il ruolo dell’EMDR è di fornire uno stimolo perché la mente faccia il suo naturale processo di guarigione. 
L’obiettivo è la riorganizzazione del ricordo nella memoria perché venga immagazzinato in modo funzionale cioè come ricordo ma che non causi più disturbo o sofferenza. 
Il lavoro che si fa con un trattamento EMDR è sollecitare il cervello di un paziente a riprendere la sua attività in modo funzionale: quello che avrebbe fatto naturalmente se non si fosse bloccato il processo di elaborazione. 
Noi elaboriamo moltissime informazioni durante il giorno, la maggior parte delle volte senza esserne consapevoli. Lo facciamo anche durante la notte con i sogni.
L’EMDR lavora sugli stessi meccanismi sbloccandoli dove si sono bloccati.

Perchè un processo naturale di elaborazione a volte si blocca?

Ci sono dei fattori di rischio:

  • Età in cui avviene l’evento. Un trauma vissuto nell’età dello sviluppo è più grave. Il cervello di un bambino di 5 anni, ma anche di un quindicenne, non ce la fa perché le funzioni fisiologiche non sono ancora del tutto sviluppate; per questo ha bisogno di un supporto specifico.
  • Presenza di altri traumi precedenti: per esempio un lutto, una separazione o un terremoto.
  • Presenza di patologie psichiatriche nella famiglia sia per una predisposizione biologica sia per l’ambiente cui il bambino è stato esposto.
  • Gravità dell’impatto emotivo e la continuità
  • Assenza di fattori di protezione

Cosa succede in una seduta EMDR

Il terapeuta raccoglie la storia del paziente identificando gli eventi che hanno contribuito a far sviluppare il problema per cui viene in terapia. È importante capire quando sono iniziati i primi sintomi e che cosa era successo precedentemente.  In genere ci sono dei fattori precipitanti come trasferimenti,  separazioni, fallimenti professionali o lutti.
Si sceglie in genere di iniziare con i primi ricordi significativi, seguendo la linea del tempo.
Quando si affronta il ricordo traumatico con il protocollo EMDR il paziente è inviato a limitarsi a notare i pensieri, le sensazioni o immagini che emergono durante la seduta.
Man mano che il processo continua il paziente comincia a creare associazioni con materiale più adattivo che si integra con i ricordi traumatici.
L’immagine del ricordo dell’evento cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta,  il paziente riporta cambiamenti nelle emozioni nei confronti del ricordo,  le sensazioni fisiche si riducono in intensità e, con la desensibilizzazione, emergono nuove interpretazioni cognitive.
Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento, ma sente che fa parte del passato.
La persona capisce che oggi non è più impotente,  nè esposto ai pericoli del passato e quindi riesce a vedere il tutto come un ricordo lontano. 
L’obiettivo è la riorganizzazione del ricordo nella memoria perchè venga immagazzinato in modo funzionale,  cioè come ricordo che non causa più disturbo o sofferenza. 

Gli effetti terapeutici di un trattamento EMDR

Dopo le varie fasi di un trattamento EMDR i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno un’alterazione.  L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, le cognizioni del paziente diventano più adattive e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono in intensità. 
Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato.  
I pazienti in genere riferiscono che lo vedono come un ricordo lontano,  non più disturbante. 
L’EMDR si basa sull’attuale conoscenza scientifica dello sviluppo precoce del cervello e l’applicazione sembra fornire diretto accesso all’informazione che appare immagazzinata nell’emisfero destro, legata ad esperienze traumatiche.
L’EMDR consente di riparare il trauma e permette di costruire fiducia nell’altro, elaborando con serenità le rotture nel rapporto di attaccamento e gli episodi di trascuratezza e di abuso.