Disturbi del desiderio sessuale

Il desiderio sessuale è una pulsione di base che permette la sopravvivenza della specie, è ciò che ci spinge a cercare un partner e a sedurre. La struttura dell’organizzazione neurologica sottesa è simile al meccanismo della fame, della sete e del sonno.

Possono essere identificati dei meccanismi che attivano e inibiscono il desiderio sessuale e che sono sia fisiologici sia psicologici.

Sex Inciters a livello fisiologico sono – tra altri – il testosterone, le droghe afrodisiadiche e una particolare stimolazione fisico – genitale.

Sex Suppressor a livello fisiologico possono essere problemi ormonali (per esempio la riduzione degli androgeni nella donna a seguito della menopausa), utilizzo di droghe, depressione o alcolismo.

A livello psicologico un partner attraente, un’adeguata stimolazione erotica (che presuppone la capacità tecnica del partner di saperlo fare) e l’utilizzo di fantasie sono fattori che aumentano il desiderio sessuale, mentre – di controparte – un partner poco attraente, pensieri negativi relativamente al sesso, emozioni negative come rabbia nei confronti del partner sono fattori che inibiscono il desiderio sessuale.

Siamo abituati a sopprimere il desiderio sessuale, abbiamo imparato a farlo: in situazioni specifiche il desiderio emerge, in altre – per esempio se ci si sente minacciati e in un ambiente ostile – il desiderio viene soppresso.

I centri sessuali sono influenzati dalle emozioni: emozioni negative abbassano il desiderio. Situazione vissute come pericolose, che suscitano emozioni come ansia o preoccupazione o rabbia, anche se non realmente e oggettivamente pericolose, hanno come effetto quello di produrre la stessa inibizione del desiderio come se ci trovasse di fronte ad un pericolo reale.

La formica viene vista come un leone e il risultato è lo stesso.

In questi casi è come se dentro di noi ci fosse un sabotatore che fa saltare il desiderio sessuale attraverso vari modi: si possono impiegare immagini o emozioni che fanno spegnere il meccanismo, utilizzare cioè degli stratagemmi  per cui il desiderio sessuale viene inibito.

Per esempio si può pensare ad una qualche caratteristica fisica del partner che non piace oppure ci si può pensare come poco attraenti e con dei difetti fisici (sono brutto, grasso, ho la cellulite..), si possono rievocare alla memoria degli stati di rabbia o delle situazioni negative, oppure ci possono essere dei pensieri distraenti come preoccupazioni di lavoro, di soldi.

Tutto questo in modo automatico, per cui la persona non se ne rende neanche conto ma in modo attivo sta sabotando il desiderio sessuale.

Quali sono gli effetti del calo di desiderio sulla vita di coppia? In una relazione con un basso desiderio sessuale la vita di coppia può risultare piuttosto complessa, soprattutto se c’è un’asimmetria nel desiderio sessuale.

Succede così che chi ha poco desiderio sessuale desidererebbe della tenerezza, ma spesso non la chiede per timore che questo possa attivare il desiderio sessuale del partner, con la conseguenza che non solo manca la sessualità ma anche la tenerezza viene meno.

La terapia utilizza sia compiti comportamentali sia tecniche cognitiviste per identificare i pensieri e le emozioni sottostanti e procedere ad una ristrutturazione.